Rigenerazione ossea

Un buon esito della terapia implantare dipende dalla disponibilità di volume osseo sufficiente nel sito di inserimento. La presenza di un volume osseo inadeguato, infatti, influisce negativamente sulla prognosi al lungo termine degli impianti dentali.

Gli innesti ossei hanno trovato a lungo applicazione nella chirurgia ricostruttiva allo scopo di aumentare il volume osseo nella pregressa area dell'difetto. Gli innesti ossei e i materiali ossei sostitutivi sono classificabili in 2 gruppi principali: materiali auto genetici e xenogenici. Il termine innesto autogenico si riferisce ai tessuti trapiantati all'interno di uno stesso organismo. Gli innesti xenogenici includono tutti i materiali di origine diversa rispetto all'organismo ricevente.

L'uso di questi materiali biocompatibili risultano in grado di stimolare la crescita delle ossa e servono da impalcatura per la nuova deposizione ossea.

Le tecniche di rigenerazione ossea che utilizziamo sono molteplici.

Una delle più frequenti è il Grande Rialzo del pavimento del seno mascellare. Il Rialzo di Seno si utilizza per rigenerare osso nei settori posteriori dell'arcata superiore. Un volume di osso ridotto, provocato dal riassorbimento osseo-alveolare e dalla pneumatizzazione della cavità sinusale, rende più difficile l'inserimento di impianti a sostegno di una protesi dentale. Per risolvere il problema correlato e un'inadeguata quantità ossea per l'osso mascellare posteriore sono state elaborate varie possibilità di trattamento. L'opzione più conservatrice sarebbe quella che prevede l'inserimento degli impianti corti, per evitare di penetrare nella cavità sinusale. Per inserire impianti corti, però, servono almeno 6 mm di altezza ossea residua. Un altro modo per evitare l'innesto del seno mascellare sarebbe quello di inserire impianti inclinati in posizione mesiale o distale rispetto alla cavita sinusale, qualora queste aree dispongono di osso adeguato.

Il problema dell'altezza ossea inadeguata può essere risolto rialzando il pavimento del seno mascellare, in modo da fornire una quantità d'osso sufficiente all'inserimento degli impianti dentali.

Gli innesti di osso autogeno, sono considerati lo standard di riferimento in materia, grazie alla loro capacità di conservare la vitalità cellulare e la loro presunta capacita osteogenica. I normali siti donatori intraorali sono la tuberosità mascellare, il pilastro zigomatico-mascellare, la sinfisi mandibolare, il corpo ed il ramo mandibolare. L'osso può essere raccolto in sezioni a blocco, che viene bloccato con viti da osteosintesi nella sede di innesto. Tale intervento consente incrementi di maggiore volume e vi si ricorre nel caso in cui le altre tecniche non garantiscano risultati sufficientemente predicibili. In questo caso gli impianti vengono inseriti dopo 4 mesi circa.

Dopo un'attenta analisi delle possibilità terapeutiche, si potrà valutare le varie possibilità di trattamento e scegliere insieme al paziente quella più indicata.